XVII Forum Mitteleuropa Dall’emergenza virale al vaccino culturale
L’imprevedibile periodo che stiamo vivendo ha inciso profondamente non solo sulla vita culturale di ognuno di noi, ma anche sul modo di fare e di usufruire della cultura. Non potevamo non tener conto di ciò nel predisporre un progetto culturale che ne sarebbe stato profondamente condizionato. La nostra Cultural Diplomacy, infatti, continua a reggersi su contatti e relazioni difficilmente riservabili esclusivamente al web.Un ostacolo dalle conseguenze oggi difficilmente prevedibili. Ma la pandemia virale che ha investito il pianeta non rappresenta che il più recente degli stravolgimenti che hanno caratterizzato i nostri ultimi cinquant’anni. Tutto cominciò con internet, che rappresentò lo start up della globalizzazione dell’informazione; seguì il crollo dei muri ideologici, che determinò invece la globalizzazione dei mercati; per arrivare al Covid19, che da un giorno all’altro ci ha dimostrato che “uno non vale uno”, ma uno può contagiare l’intera umanità, per cui siamo tutti interdipendenti.
Ogni nostra volontà dovrà tenere necessariamente conto di questo tsunami sociale e culturale. In realtà da ciò matura la convinzione che la cultura abbia oggi più che mai la responsabilità di sostenerci per superare questo difficile passaggio planetario. Un ruolo lenitivo, quasi un vaccino salvifico sulla scia delle tante contaminazioni che segnano la storia di queste terre di confine. Un impegno smisurato che nessun attore culturale può sensatamente ritenere di poter svolgere da solo, in presuntuosa autonomia. Farlo assieme avrà una valenza incalcolabile. Un insostituibile vaccino.